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Casentino: un'escursione a due passi da Firenze

Al di là della Toscana "tradizionale"

Ti piacerebbe scoprire una parte di Toscana che ti porterai nel cuore per il resto della tua vita?

Una parte di Toscana dalla tradizione millenaria, dalle infinite bellezze naturali e dalla tranquillità surreale?

Si trova a soli 35 km a sud est di Firenze, da dove potrai cominciare l'avventura che ti condurrà alla scoperta di un aspetto della nostra regione che va al di là dei vigneti, dei musei e delle torri pendenti.

Quest'itinerario ti guiderà alla scoperta di un'area dove ciò che conta è il ritorno ai valori semplici, alla vita rurale; un'area dalla straordinaria importanza storica che troppo spesso viene dimenticata e surclassata dai grandi monumenti e dai personaggi della ben più nota Firenze. Ma anche un luogo dove gli amanti della natura e dell'aria aperta troveranno un vero paradiso ad attenderli: il Parco Nazionale del Casentino.

Abbiamo, inoltre, aggiunto qualche consiglio di esperti su come godere al meglio delle meraviglie della valle, su dove fermarsi e su cosa mangiare per scoprire la tradizione culinaria locale.

Frescobaldi vineyards before the Consuma for Casentino

Che il viaggio abbia inizio!

Si tratta di un itinerario fai-da-te e non la classica escursione tra i vigneti, anche se non è del tutto vero: dirigendoti fuori Firenze verso il Passo della Consuma, attaverserai le colline poste al limite orientale dei confini geografici del Chianti, una terra ricca di vigneti, oliveti ed alberi da frutta. Vi è un tratto di strada costeggiato dai classici filari di vigneti, soggetti favolosi per foto bellissime, ma ti consiglio di non fermarti subito al primo scorcio di paesaggio da sogno: se prosegui, troverai diversi luoghi dove potrai parcheggiare e fermarti senza intralciare il traffico, uno dei quali è caratterizzato dalla torre di un castello che svetta in mezzo al verde. 

Una volta superati i vigneti del Nippozzano e del Chianti Rufina, ti troverai a scalare (un pochino!) gli Appennini con vette che raggiungono i 1050 metri sopra il livello del mare in una piccola località chiamata Consuma ed è proprio qui che attraverserai i confini tra Firenze ed Arezzo per poi farti strada con tranquillità verso la Valle del Casentino.

E' sempre il momento giusto per una focaccia

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Una breve pausa presso uno dei qualsiasi bar della Consuma ti farà conoscere le ricche ed abbondanti colazioni tipiche delle località di montagna, in particolare al Bar Consuma potrai assaggiare una deliziosa schiacciata appena sfornata (o focaccia, come preferisci chiamarla!) riempita con funghi porcini, prosciutto e fontina o anche semplicemente vuota, la tipica "olio e sale".

Consiglio dell'esperto: se stai prendendo in considerazione l'idea di un pic nic, questo è il posto giusto dove comprare tutto il necessario per degustare, più tardi nell'arco della giornata, le specialità della zona.

Questa breve fermata alla Consuma, a cavallo di due province e molto simile ad una baita di montagna, ti darà l'opportunità di sgranchirti le gambe e rifocillare lo stomaco...una seconda colazione, insomma!

Schiacciata with mushrooms at the Bar Consumo on the road to the Casentino valley

Proseguendo il percorso nella valle, la SS 70 comincerà lentamente a farsi strada tra le montagne, passando attraverso un paesaggio incantevole fatto di sinuose colline costellate di fattorie, mucche e qualche cervo.

La prima località che incontrerai è Pratovecchio, ma prima di avventurarti alla scoperta di questo pittoresco paesino, ti consiglio una deviazione verso il Castello di Romena e la Pieve di San Pietro a Romena. Un cartello stradale marrone e bianco ti indicherà la giusta direzione, a meno che tu non ne abbia già intravisto il profilo tra gli alberi.

Cows near Pratovecchio in the Casentino Valley

Il Profilo dei Castelli del Casentino

Una volta esplorato dall'esterno il castello - talvolta è aperto al pubblico, ma non sempre e vi è un biglietto da pagare per entrare - puoi sia camminare verso la pieve situata un pò più in basso, sia guidare per circa un km e mezzo ed arrivare all'ampio parcheggio. La chiesa non è sempre aperta al pubblico, ma puoi sempre chiedere presso gli edifici di fronte per ulteriori informazioni in merito alla visita. Oggi considerata un Monumento Nazionale - e sede della Fraternita di Romena, dove vengono organizzati molti eventi spirituali - la Pieve di Romena risale all'8° secolo.

Nonostante abbia subito ben due ristrutturazioni dopo lo smottamento nel 1678 ed il terremoto del 1729, l'eterna bellezza della chiesa è rimasta invariata. Di particolare valore sono i due capitelli sulle colonne interne della chiesa, ritenuti opera di artigiani Longobardi del XII° secolo e l'abside, con le varie file di colonne.

PS: non dimenticare di visitare la cripta, dove potrai ammirare le fondamenta costruite dai Romani!

I Borghi del Casentino: Salto nel Passato

Procedi verso Pratovecchio, caratterizzata da due grandi piazze particolari. La più recente delle due prende nome da Paolo Uccello, importante artista fiorentino del 1400, la cui famiglia veniva - appunto - da Pratovecchio, che ha lasciato un ricco patrimonio di opere d'arte magnifiche a Firenze. E' una piazza circolare con una fontana al centro ed un piccolo parco per i bambini.

L'altra piazza può essere raggiunta passando a piedi da via Giuseppe Garibaldi e dal portico, caratteristica di questa cittadina. Prendendo una qualsiasi delle stradine sulla sinistra, si arriva a Piazza Jacopo Landino, anch'essa dedicata ad un altro importante artista del 1300. Più comunemente conosciuta come la Piazza Vecchia, è qui che si trova la sede del Parco Nazionale del Casentino, oltre ad una graziosa chiesa del 1500 chiamata SS Nome di Gesù.

Pratovecchio piazza in Casentino valley

Dopo aver visitato Pratovecchio, prosegui verso Stia, a pochi chilometri di distanza (solo 2.5, che puoi anche decidere di percorrere a piedi). Conosciuta anche come la sorgente del fiume Arno che scorre, poi, verso la città di Firenze, Stia fu fondata, in origine, come la città di mercato al Castello di Porciano, situato a breve distanza in cima alla collina. In realtà, la vera sorgente dell'Arno si trova sul Monte Falterona, una delle molte interessantissime escursioni che si possono fare partendo proprio da questa zona.

Castello Porciano above Stia in Casentino Valley

L'Arte della Lana di Stia

Se hai optato per l'auto, ti consiglio di parcheggiare negli appositi spazi di fronte al ponte sul fiume Staggia - che si immette nel fiume Arno proprio qui a Stia. Questo piccolo borgo, la cui piazza principale - a forma di triangolo - è davvero unica nel suo genere - è particolarmente rinomato per le due file di arcate che costeggiano Piazza Tanucci, per la Chiesa di Santa Maria dell'Assunta e per il pozzo in metallo finemente decorato situato all'estremità della piazza triangolare che ti rammentavo poco fa. Le colonne della chiesa ricordano molto quelle della Pieve di Romena in quanto a stile architettonico, e sembra che anche il periodo di costruzione sia proprio lo stesso.

La lavorazione della lana è stata una delle attività più rilevanti dell'economia della valle e l'Eco-Museo della Lana ne è una chiara testimonianza: vale la pena visitarlo, dato che in origine era il più grande stabilimento per la lavorazione della lana di Stia ed all'epoca contava oltre 500 operai, che producevano circa 700.000 metri di tessuto di lana all'anno.

Stia tutt'oggi produce il suo famoso "panno casentino", un particolare tessuto lanoso: troverai, infatti, negozi in città e nei dintorni che vendono cappotti invernali fatti con questo particolare tessuto, soprattutto nei colori arancione e rosso - perfetto come souvenir da portare a casa!

Wool factory in Stia in Casentino Valley

Prenditi qualche minuto di tempo per visitare il Palagio Fiorentino, situato oltre un piccolo ponte dopo lo stabilimento della lana. Si tratta di un edificio dall'architettura moderna, in particolare la parte di copertura che ospita i 10 rubinetti della fresca acqua di sorgente trovata a Stia: ricorda di portare una bottiglia con te per riempirla, è forse l'acqua più dolce, fresca e buona che abbia mai sentito, perfetta per il tuo pic nic!

Paleggio in Stia in the Casentino Valley

Picnic a Camaldoli

Tornando indietro verso Pratovecchio, segui le indicazioni per l'Eremo di Camaldoli, gestito da un gruppo di monaci dell'ordine di San Benedetto. Fondato da San Romualdo nei primi del XI° secolo, sia l'Eremo che il Monastero rappresentarono, in passato, un imponente punto di riferimento non solo per la famiglia Guidi che governò in quest'area, ma anche per i contadini che lavoravano la terra, all'epoca la plebe.

La strada che si addentra nella Foresta Nazionale e che conduce all'Eremo è in parte asfaltata e in parte no, ma non è difficile da percorrere. Vi sono molti angolini e sentieri lungo il percorso dove fermarsi per fare un pic nic.

The National Park in Casentino

Non appena arrivati all'eremo (anch'esso luogo ideale per un pic nic), vi troverai una piccola, ma funzionante ed attiva comunità. E' possibile visitare le celle dei monaci, la chiesa ed un piccolo negozietto dove poter acquistare prodotti tipici proprio di Camaldoli, come vari tè alle erbe, liquori fatti da piante coltivate in loco e miele di vari tipi, da quello color ambra chiaro ad altri che sembrano quasi neri...souvenir perfetti di questo luogo ameno di Toscana.

Cura e Rispetto per la Natura

Il credo dei monaci era "studia, prega e lavora".

Studiavano le scritture, pregavano e meditavano per ore, oltre a prendersi cura della foresta che li circondava. Famosi per i loro giardini dove crescevano piante derivanti da tutto il mondo, i monaci erano molto rinomati per le loro capacità curative, gli elisir ed i tè della salute. Ma forse il loro contributo più duraturo non solo per la valle, ma anche per l'Italia e l'Europa, è stato il "Codice Forestale Camaldolese", parte integrante delle loro regole monastiche.

Camaldoli Hermitage in Casentino

Il Codice fu scritto in gran parte come estensione dei loro credo spirituali ed ha gettato le basi per ciò che oggi chiameremmo "uno sviluppo sostenibile della Foresta". La Foresta Nazionale del Casentino copre oltre 35.370 ettari di terreno, in cui sono compresi i lavori cominciati dai monaci di Camaldoli nel lontano 1027...appena 1000 anni fa!

All'interno dei confini forestali, si possono trovare alcuni dei più vecchi e grandi alberi d'Italia, molti dei quali risalgono addirittura ad oltre 400 anni fa!

Procedendo verso l'Eremo, incontrerai il Monastero - dove vive un gruppo di monaci che osserva uno stile di vita meno rigido ed inflessibile e che gestisce una farmacia rinomata dove vengono venduti prodotti - cioccolato, caramelle, ecc - fatti con ricette della loro lunga tradizione.

Di ritorno nella valle

Oratory in Poppi in the Casentino Valley

Proseguendo verso il "fondo" della valle, arriverai direttamente alla città di Poppi, caratteristico borgo collinare che merita senz'altro di essere visitato, partendo da una passeggiata intorno alle mura per poi proseguire per una visita alle diverse chiese che lo caratterizzano. La piazza principale è piuttosto piccola se paragonata a quelle di Stia e Pratovecchio, ma questo non significa che la cittadina fosse, un tempo, meno attiva e popolata.

La Loggia in Poppi in the Casentino Valley

Denominato uno dei "Borghi più belli d'Italia", Poppi è un piccolo centro la cui architettura, all'interno delle mura, è stata premurosamente mantenuta così come era nei primi del 1300, in modo da dare a chiunque passeggi nel caratteristico centro storico la sensazione di trovarsi catapultato nel passato. Vi è l'Oratorio della Madonna del Morbo, un esempio magnifico di architettura tardo barocca costruito nel XVII° secolo in onor della Vergine Madre, per ringraziarla di aver salvato e protetto la città dalla peste. Badia San Fedele ospita diverse opere d'arte rilevanti ed una cripta dove sono conservati i resti di San Torello, il patrono di Poppi.

Un Grazioso Gioiello

Ti consiglio di passeggiare tutto intorno alla chiesa ed al complesso, che un tempo includeva persino un teatro ma oggi funge da scuola superiore, per ammirare un panorama meraviglioso sulla vallata sottostante. Non dimenticare di andare a visitare anche il Castello di Poppi, costruito nel tardo XIII° secolo, e l'adiacente Parco Pratello. Il castello, progettato dallo stesso architetto di Palazzo Vecchio di Firenze, Arnolfo di Cambio, è disabitato sin dai tempi della sua costruzione ed ospita al suo interno una biblioteca storica con manoscritti persino più vecchi del castello stesso.

Conti Guidi Castello in Poppi in the Casentino Valley

Uno Spuntino prima di tornare verso Casa

Ultima tappa prima di tornare a casa: se il pic nic non ti ha completamente soddisfatto, la Piazza di Ponte a Poppi ospita un posto delizioso chiamato Il Mattarello: siediti fuori ed ordina un piatto di pasta fatta in casa (ravioli e tortelli, la loro specialità). Poi concludi la tappa alla gelateria d'angolo, il tutto con vista sul magnifico profilo di Poppi e del suo castello.

Da qui, puoi sia proseguire verso sud in direzione di Arezzo, o tornare a Firenze, verso nord: in entrambi i casi, le sorprese che la Toscana ha in serbo per te non sono ancora finite!


Autore: Donna Scharnagl

Ho messo piede in Italia per la prima volta più di 25 anni fa ed ancora non ho trovato un buon motivo per andarmene. Dell'Italia amo il cibo, la cultura, la storia, l'arte, i paesaggi...ho menzionato già il cibo?! Mi definisco una studentessa a lungo termine. E così ho imparato che gli italiani hanno storie che vale la pena di ascoltare, storie che dipingono un quadro che mostra come il duro lavoro forgi il carattere, come la vita sia fatta di alti e bassi e quanto sia bello ridere.



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