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San Miniato, incastonata tra Pisa e Firenze

San Miniato è uno di quei luoghi che non potrete fare a meno di notare passando sulla superstrada che collega Pisa a Firenze: lo vedrete lì, fiero ed al tempo stesso grazioso, mentre vi sussurra all'orecchio di fermarvi a vedere le sue pittoresche stradine ed i suoi angoli più nascosti.

Fateci anche solo un salto veloce: potrete passeggiare nel centro storico, ammirando i suoi numerosi monumenti, molti dei quali sono stati ristrutturati ed alcuni addirittura totalmente ricostruiti. L'atmosfera che avvolge questa piccola località è davvero incantevole e vi darà l'opportunità di sgranchirvi un pò le gambe, acquistare qualche souvenir da portare a casa ed osservare il magnifico panorama che si estende tra le città di Pisa e Firenze.

Come un faro nella notte...per amici e nemici

Già molto conosciuta ai tempi dei Romani come Quarto, quest'area crebbe territorialmente e politicamente fino a quando non si imbattè nella potenza fiorentina che, dopo un primo tentativo diplomatico non riuscito, la conquistò militarmente.

Negli ultimi 70 anni, San Miniato ed i suoi abitanti hanno lavorato duramente per ristabilire le antiche tradizioni locali, come quella della lavorazione della pelle e della raccolta del tartufo.

Che la sua posizione fosse decisamente strategica era ben noto sin dall'antichità, ed infatti nel corso della storia vi sono stati numerosi scontri tra le due città rivali - Pisa e Firenze - per la sua conquista. Il centro storico di San Miniato, infatti, si estende su tre colli dominanti la valle dell'Arno, dove la vista spazia da est verso ovest della penisola italiana, arrivando fino a quei porti che in passato erano molto rinomati per il commercio marittimo, oggi conosciuti come Pisa e Livorno. Ma non solo: San Miniato risiedeva, inoltre, lungo la famosa Via Francigena che collegava la il nord Europa con Roma.

A testimonianza dell'importanza di questa località, oggi si possono ancora vedere molte delle antiche torri fortificate; la struttura dominante è la Rocca, costruita tra il 1217 ed il 1223 per controllare gli spostamenti delle aree limitrofe in costante stato di belligeranza, non a caso è stata definita Rocca, termine che sta ad indicare una fortezza costruita sulla cima di un colle.

“Al Tedesco”

Per differenziare questa località dalla chiesa di Firenze che porta lo stesso nome, San Miniato, vi capiterà spesso di trovarvi accanto l'appellativo "Al Tedesco", che si riferisce a Federico II il quale, tra i tanti titoli ed i ruoli acquisiti, fu anche Imperatore di Germania (da qui l'appellativo "tedesco").

La Rocca, che fu uno dei suoi molti ragguardevoli contributi architettonici al patrimonio artistico italiano, fu totalmente distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale su decisione dell'esercito tedesco, che la volle eliminare perchè costituiva una potenziale minaccia: eventuali tiratori scelti dell'esercito degli alleati potevano, infatti, approfittare della posizione dominante della Rocca che, fortunatamente, è stata in seguito ricostruita nel 1969.

Oggi, si staglia fiera nel bel mezzo di un prato verde e viene utilizzata soprattutto per eventi durante la stagione primaverile ed estiva, come la Festa dell'Aquilone.

Piazza della Repubblica

Conosciuta anche come Piazza del Seminario, questa piazza ha acquisito le proprie peculiari caratteristiche durante il Medioevo: è infatti l'antica cinta muraria cittadina a conferirle l'aspetto tipicamente curvo.

Non potrete non notare le porte in legno massiccio alla base della struttura che circonda la piazza, che sembrano delle "T" dal baricentro un pò sbilanciato: si tratta di un magnifico, ed al tempo stesso raro, esempio di botteghe artigianali del 1300. Le porte si aprivano al centro come ingresso al negozio, mentre le braccia delle T ne divenivano il bancone. I "graffiti", o figure e disegni sulle pareti soprastanti, risalgono al 1600. Oggi, la piazza viene usata come location per mercatini, festival ed eventi.

Testimonianze di Maestri d'Arte

Il Duomo, realizzato con mattoncini rossi e rimaneggiato diverse volte, presenta elementi architettonici di epoca gotica e rinascimentale, mentre la facciata è costituita da 26 bacini in ceramica colorata, attualmente sostituiti con delle copie, dato che le originali sono conservate presso il museo, un piccolo scrigno dove sono custoditi alcuni capolavori d'arte di noti maestri come Filippo Lippi, Fra Bartolomeo e Verrocchio. Alla Cattedrale è, inoltre, annessa una bellissima torre recentemente restaurata ed aperta al pubblico: dall'alto, si può godere di una vista mozzafiato sulla vallata circostante.

Anche il Palazzo dei Vicari dell’Imperatore presenta accanto a sè una vecchia torre, la più antica delle fortificazioni originali rimaste della città di San Miniato. Questa torre è addirittura antecedente al palazzo del 12° secolo ed è comunemente chiamata la "torre di Matilde", perchè si dice che Matilde di Canossa (1046-1115) sia nata nei paraggi.Matilde è una delle poche figure femminili ricordate nella storia per le sue doti militari e politiche, in un'epoca - quella medievale - in cui le donne non avevano praticamente alcuna voce in capitolo.

San Domenico, la chiesa che è stata rimaneggiata diverse volte (e che tuttora presenta una facciata non finita) custodisce all'interno delle sue mura alcuni pregiati capolavori d'arte tra cui opere di Della Robbia e Donatello. Il Convento di San Francesco, situato appena fuori il centro storico, sembra sia stato commissionato dal Santo in persona quando venne a far visita alla città nel 1211.

Eventi a San Miniato e dintorni

Ci sono diversi eventi dedicati alle tradizioni locali sia a San Miniato che nelle vicinanze. A San Miniato, il Palio di Cuoio celebra l'antica usanza della conciature delle pelli, attività che, negli ultimi 50 anni soprattutto, ha avuto un gran ritorno economico, specialmente dopo la fondazione del consorzio Pelle di Vegetale: la pelle conciata al vegetale, infatti, è stata ufficialmente riconosciuta come uno dei prodotti tipici e tradizionali di Toscana, unici nel suo genere. Le squadre dei vari quartieri della città devono, in occasione del Palio, far rotolare una botte di circa 80 kg, a simboleggiare la pelle immersa nel tannino per l'assunzione di nuovi colori e nuove forme.

L'idea è quella di ricreare le solite condizioni di un tempo, quando quest'attività veniva portata avanti senza l'ausilio di vetture o vagoni per muovere i contenitori pesanti. Nelle vicinanze, invece, e più precisamente a Balconevisi, si può prender parte al Palio del Papero, durante il quale dei paperi, appunto, vengono fatti correre lungo un percorso stabilito, aiutati da bambini, ed il Palio di San Lazzaro in onore del santo e della cappella costruita per i lebbrosi durante il loro pellegrinaggio lungo la via Francigena.

La Mostra Mercato dei Tartufi è l'evento clou di San Miniato, la cui fama ha oltrepassato i confini regionali e nazionali. L'area dintorno a San Miniato, infatti, è molto famosa per la produzione di tartufo bianco, come dice un antico detto popolare, secondo il quale ...tra Doderi, Montoderi e Poggioderi c'è un vitello d'oro, a conferma del fatto, appunto, che anche nelle località limitrofe - secondo testimonianze medievali tratte dall'Archivio Storico - la presenza di tartufi fosse nota sin dall'antichità. Questa mostra/mercato ha luogo ogni anno durante gli ultimi tre fine settimana di novembre, e non solo offre una ricca documentazione riguardante studi e ricerche sui tartufi, ma anche la possibilità di degustarli ed acquistare degli esemplari freschi, naturalmente, e raccolti dai tartufai locali. E se invece siete alla ricerca di un pò di avventura, potete dedicare un pomeriggio alla raccolta dei tartufi con gli esperti del posto.

Ma San Miniato non è solo sinonimo di antiche tradizioni: nuove usanze si fanno strada tra grandi e piccini, come quella degli aquiloni o la fiera per strada "Maravigliosa Francigena". L'idea ha preso vita circa 50 anni fa e da allora la prima domenica dopo Pasqua tutta la gente del posto si riunisce nel parco sottostante la torre di Federico II per la Festa dell'Aquilone, per costruire e poi far volare gli aquiloni usando solo materiali semplici e l'aiuto di genitori e nonni per qualche consiglio su come farli volare! In settembre, esibizioni musicali delle compagnie itineranti, armate di stravaganti strumenti musicali dai suoni ancestrali, , le letture in musica e i racconti in rima, la compagnia dei musici erranti in cammino sulla Francigena, con personaggi in costume medievale, ragazze dalle orecchie a punta e abili trampolieri. 

Come arrivare

Prendete la SGC Firenze-Pisa-Livorno (meglio conosciuta come FI-PI-LI) ed uscite a San Miniato. Seguite le indicazioni per San Miniato in Alto (entrerete prima a San Miniato in Basso, la parte bassa della città, ma il centro storico si trova nella parte alta). In cima alla salita vi è un parcheggio a pagamento; si può prendere anche il treno da Firenze Rifredi o Pisa Centrale per poi scendere a San Miniato-Fucecchio e prendere l'autobus che vi porterà fino in cima.

Per coloro che cercano un percorso più avventuroso e sono amanti del trekking, vi sono due sentieri che collegano San Miniato con la via Francigena, la strada meglio conosciuta come quella che connetteva, nell'antichità, il nord ed il sud d'Europa, percorsa soprattutto da mercanti, soldati e pellegrini fino al XIV° secolo. Una parte di questa strada passa proprio da San Miniato. Da Altopascio (leg 28), parte un sentiero di 29 km indicato come facile, per poi passare a quello successivo che da San Miniato conduce a Gambassi Terme (leg 29) ed alle sue acque termali ma, sebbene sia più breve - 23.9 km - è indicato come difficile.


Autore: Donna Scharnagl

Ho messo piede in Italia per la prima volta più di 25 anni fa ed ancora non ho trovato un buon motivo per andarmene. Dell'Italia amo il cibo, la cultura, la storia, l'arte, i paesaggi...ho menzionato già il cibo?! Mi definisco una studentessa a lungo termine. E così ho imparato che gli italiani hanno storie che vale la pena di ascoltare, storie che dipingono un quadro che mostra come il duro lavoro forgi il carattere, come la vita sia fatta di alti e bassi e quanto sia bello ridere.



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